Sensibilizzazione

About This Project

SILENT PLAY

Un progetto realizzato in collaborazione con la compagnia teatrale La Piccionaia e il suo direttore Carlo Presotto.

Il Silent-Play utilizza in termini teatrali le “radio guide” turistiche mettendole in gioco al di fuori dei tradizionali circuiti artistici, museali, storici.

Produce performances, spettacoli itineranti, progetti di indagine sulla memoria, mette in scena gli spazi urbani ed architettonici e cerca di essere uno strumento valido anche per parlare di sociale, di quei temi che abbisognano di strumenti nuovi e non più accademici, soprattutto in ambienti giovanili.

Un gruppo di spettatori, un conduttore teatrale, le radioguide.

Indossiamo le cuffie (wireless) ed apriamo le orecchie, gli occhi, muoviamo i nostri passi secondo un ritmo nuovo.

Si parte all’avventura, e lo spazio si trasforma. La colonna sonora ci aiuta a scoprire particolari, ad ascoltare l’armonia nascosta di un luogo, le voci sommesse, coperte dal rumore di fondo del quotidiano.

 

L’attività è realizzata con la tecnica Silent Play, una vera e propria audioguida teatrale, interattiva, poetica e giocosa, che dà vita, per tutta la durata dell’esperienza, ad una piccola comunità in movimento, protagonista di uno spettacolo diffuso che è al contempo ludica performance e progetto di indagine, di memoria e di riflessione.

1) QUIET DREAM:

Partire, abbandonare…

Siamo davvero sicuri di sapere cosa significano queste parole? Davvero conosciamo tutte le possibili dinamiche di un viaggio in mare… stipati, ammassati, rinchiusi in una barca assieme, magari, ad altre centinaia di esseri umani?

Con questo breve spettacolo teatrale, della durata di circa 12 minuti, abbiamo cercato di raccontare e racchiudere tante storie in una sola storia che si fa universale, senza condannare, senza giudicare, senza ergersi a difensori di qualcuno o qualcosa… volevamo semplicemente narrare, guidando lo spettatore in un percorso di scoperta delle dinamiche di un viaggio, umano e psicologico, tanto estenuante.

Tenendo sempre a mente un fil rouge che lega tutto il progetto dei nostri silent-play: “e se tutto questo accadesse a me, che cosa farei?”

 

 

2) WHAT IS THE PLAY:

Con il precedente lavoro eravamo arrivati ad un punto importante della narrazione: l’arrivo… in terra straniera, nel nostro caso.

Ma cosa succede dopo? Chi troviamo al di là? Al di là ci sono niente più e niente meno che delle persone come noi, degli altri esseri umani, con le stesse paure, le stesse emozioni, le stesse gioie, gli stessi sogni. E allora… cosa differenzia chi arriva, chi chiede di essere accolto da chi c’è, da chi dovrebbe accogliere? E accogliere è un diritto o un dovere?

Con questa seconda traccia teatrale, della durata di circa 17 minuti, abbiamo tentato di raccontare il mondo che sta dietro alla parola “accoglienza”, abbiamo tentato di far riflettere sul significato di questa parola, di quanto, molto spesso, accogliere e/o respingere finiscano con l’essere due facce di una stessa medaglia.

Sempre nell’ideale continuità di non voler dare risposte, ma piuttosto generare nello spettatore nuove domande, fornendogli magari degli strumenti che gli consentano di riflettere.

 

 

3) FRAMMENTI DI UN MONDO LIQUIDO:

Quando arriviamo in un Paese straniero e diventiamo profughi, rifugiati, richiedenti asilo, etc… cosa rimane della nostra identità?

Siamo ancora in grado di essere riconosciuti e di farci riconoscere semplicemente per degli esseri umani, o siamo diventati numeri, parti indistinte di un “tutto” che comprende noi ed altre centinaia di migliaia di persone nella nostra stessa, identica situazione?

Come negli altri casi è difficile dare una risposta univoca, forse perché nemmeno esiste.

E allora il far rivivere, il far calare nella ricostruzione di dinamiche di convivenza coatta fra più persone diventano gli strumenti migliori per dare allo spettatore degli spunti indirizzati ad una riflessione più ampia, più articolata su chi siano realmente “gli stranieri”, di qualunque colore, razza, etnia e religione. Sono inquadrabili in “categorie” o, più semplicemente, sono solo “esseri umani”?

La particolarità di questo terzo lavoro è la “duplicazione” delle tracce: in base ad una selezione casuale operata a monte dai collaboratori, il pubblico viene diviso in due gruppi, che ascolteranno in contemporanea due tracce audio differenziate, le cui azioni finiranno tuttavia col concatenarsi l’una con l’altra.

 

4) SENZA TITOLO:

Tutte le tracce appartenenti al nostro repertorio e proposte sino ad ora, si sono sempre caratterizzate per una non collocazione spazio/temporale: tutte prive di luogo e di tempo, proprio perché siamo fermamente convinti che temi come quelli toccati (viaggio, accoglienza, profughi) non meritino la facile banalizzazione di essere racchiusi entro caratteristiche precise e determinate.

Sentivamo tuttavia l’esigenza di entrare nello specifico dell’esperienza da noi vissuta, che c’ha toccati nel profondo: le condizioni di vita ed il trascorso di chi, trovatosi suo malgrado coinvolto in un conflitto di enormi proporzioni, come quello siriano, è stato costretto a ripiegare nel Paese in pace più vicino, nel nostro caso la Giordania.

Con questo quarto lavoro, presentato per la prima volta poche settimane fa, siamo entrati nel vivo della nostra esperienza, traducendo in linguaggio teatrale emozioni, suggestioni, storie ed immagini del nostro viaggio, della nostra Giordania.

 

Queste attività sono pensate e tarate per un gruppo tra i 50 e 80 studenti sia delle scuole superiori che medie. Ogni Silent Play viene introdotto e contestualizzato dall’esperienza di Non Dalla Guerra dove, alla fine dell’incontro si raccolgono le impressione e le sensazioni. Generalmente questo tipo di approccio resta impresso negli studenti che a distanza di qualche anno ricordano l’esperienza e, magari, si lasciano coinvolgere in progetti attivi di volontariato e servizio.

Con il supporto di:

Il progetto scuole

Una proposta di quattro incontri spalmati nel corso dell’anno, nei quali tuttavia vorremmo sperimentare una modalità molto più dialettica e collaborativa con gli studenti, cercando di evitare approcci più accademici  che, soprattutto su temi così importanti, rischiano di risultare poco accattivanti. Gli incontri veri e propri saranno tre; il quarto è un grande evento che i ragazzi dovranno cominciare ad organizzare sin dall’inizio dell’anno scolastico per raccogliere fondi da destinare al progetto di scolarizzazione cui si accennava pocanzi.

 

– “OGNI CENTO METRI IL MONDO CAMBIA”:

con l’ausilio delle cuffie, i ragazzi verranno guidati attraverso la modalità teatrale del silent-play in un percorso rievocativo di quello che rappresenta un viaggio della speranza per i profughi che arrivano nelle nostre terre. A questo seguirà uno scorcio sull’evoluzione dei conflitti medio-orientali nell’ultimo anno, con un momento di riflessione a piccoli gruppi e poi collettiva sul tema delle migrazioni; in chiusura di questa prima giornata, verrà proiettato un video sulla condizione di Vicenza nei primi anni ’10 dello scorso secolo, importante anticipazione di quello che sarà il contenutodel successivo incontro.

 

Tema dell’incontro: IL VIAGGIO.

 

 

– “ACCOGLIENZA”

Il secondo incontro sposterà l’attenzione a qualcosa di vicino al vissuto quotidiano degli studenti: L’immigrazione e l’accoglienza. Sempre con l’ausilio di cuffie wireless, l’attività sarà ancora con l’ausilio delle cuffie, e di una traccia sull’accoglienza che dapprima vuole assolutizzare l’esperienza migratoria, simbolicizzarla per non cadere nel particolare di ogni migrazione, di ogni accoglienza. Poi via via la traccia guiderà sempre più a porsi personalemente il problema dell’accoglienza come colui che può accogliere e\o colui che è accolto.

Seguirà un’incontro formativo  sui dati e le forme dell’accoglienza oggi, anche alle cooperative.

 

Tema dell’incontro: significato della parola ACCOGLIENZA.

 

 

-“IL CAMBIAMENTO”:

il terzo incontro sarà dedicato a raccontare l’esperienza vissuta dai ragazzi di “Non dalla guerra” in terra di Giordania durante l’estate 2016, con un punto di novità però: chiederci cosa prova chi fugge dovendo abbandonare tutto in pochi secondi. Chi è? Cosa diventa? Cosa lascia? Cosa trova? Saranno domande a cui dovranno rispondere i ragazzi in una modalità dialettica e frontale.

 

Tema dell’incontro: SOLITUDINE.

 

 

-“IL CAMBIAMENTO È IL PROCESSO COL QUALE IL FUTURO INVADE LE NOSTRE VITE”:

l’ultimo incontro sarà un grande evento che i ragazzi, alla luce del percorso tracciato negli anni, dovranno organizzare assieme al gruppo “Non dalla Guerra”. Un incontro di raccolta fondi aperto alla cittadinanza, da calibrare diversamente a seconda delle differenti attitudini e propensioni di ogni singolo istituto scolastico. La programmazione e l’organizzazione di quest’evento dovranno già essere ben chiare sin dai primi mesi dell’anno scolastico, in un lavoro sinergico fra studenti e “Non dalla guerra”, non escludendo in tal senso anche degli incontri pomeridiani mirati.

 

Tema dell’incontro: la capacità e la possibilità di AGIRE.

– Incontrare e sensibilizzare gli studenti sul tema della guerra in ogni sua possibile accezione

– Sviluppare nei ragazzi un senso di cittadinanza e partecipazione attiva nel proprio quotidiano

– Far comprendere agli studenti la pericolosità e l’invasività di ogni tipo di conflitto nella vita di tutti i giorni

– Organizzare un evento di raccolta fondi a favore del progetto “Non dalla guerra

L’istruzione sia l’unico strumento in grado di contrastare la diffusione sempre più capillare di estremismi e fondamentalismi;

se ai profughi venisse data un’alternativa concreta, un’alternativa all’ignoranza ed alla totale impossibilità di provvedere a sé stessi ed alla propria famiglia, in quel momento potrà esservi la speranza di un futuro migliore per loro.

Da settembre 2014, appena rientrati dal primo viaggio, “Non dalla Guerra” ha iniziato a lavorare in diverse scuole del territorio vicentino per sensibilizzare e promuovere il progetto con l’obiettivo di organizzare una campagna di raccolta fondi. La nostra proposta consisteva in assemblee plenarie o laboratori sul tema delle guerre, della cooperazione e della gestione creativa e nonviolenta dei conflitti.

 

La proposta di incontri scolastici si struttura secondo uno schema di quattro incontri da suddividere durante l’anno scolastico, nei mesi da concordare con l’ istituto:

 

– Incontro sull’INFORMAZIONE: partendo dalla semplice analisi di alcuni di articoli di quotidiani che trattavano tematiche relative ai conflitti, all’immigrazione e all’integrazione, si è tentato di fornire ai ragazzi gli strumenti necessari per analizzare il fascio di informazioni che ci arrivano con occhio critico e disincantato, non lasciandosi condizionare dalla faziosità della politica o dall’arroganza di certo giornalismo.

 

– Laboratorio sull’EDUCAZIONE ALLA PACE: dopo quella prima parte, si è tentato di capire come il populismo e la (dis)informazione possano rivelarsi possibili responsabili o co-responsabili della genesi e nascita di conflitti

 

– Incontro di TESTIMONIANZA: partendo da una premessa storica per raccontare, a brevi tappe, la storia recente dei conflitti in Medioriente e spiegare quali siano le cause che hanno portato all’esplosione di tali conflitti armati. I ragazzi di “Non dalla guerra”, con l’ausilio di materiale video-fotografico raccolto in Giordania, hanno tentato di raccontare e far arrivare la loro esperienza agli studenti.

 

– Incontro finalizzato all’organizzazione di un EVENTO di raccolta fondi assieme agli studenti.

Gli incontri proposti secondo questo nuovo schema hanno la finalità di diffondere il progetto, ma anche quella di creare un team di studenti e professori che fossero in grado di portare avanti iniziative organizzate grazie agli incontri di formazione. Il nostro obiettivo è prima di tutto quello di sensibilizzare gli studenti su di una realtà apparentemente lontana come la guerra e favorire azioni concrete per sostenere tali iniziative.

Non Dalla Guerra rivolge agli studenti delle scuole superiori un percorso formativo strutturato su quattro incontri, pensato per un gruppo di circa 100 persone.
Si vuole comunque lasciare alla scuola la possibilità di adattare la proposta secondo la propria morfologia.

 

TEMPI

I quattro incontri sono previsti, in linea di massima, nei mesi di novembre, gennaio, marzo e maggio; il primo ed il terzo incontro occuperanno due ore scolastiche ciascuno, il secondo tre ore. L’evento finale si terrà fuori dall’orario scolastico, in una o più serate.

 

VERIFICA E MONITORAGGIO

Alcuni professori, insieme all’associazione e agli studenti faranno da rappresentanti e portavoce delle idee e delle critiche emerse durante il percorso svolto.

 

CONTATTO

tommaso@nondallaguerra.it

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Progetto attivo